'The miseducation of Lauryn Hill' è l'album che ti consiglio questa settimana di ascoltare. Come si può spiegare cosa ha rappresentato Lauryn Hill per l'hip hop, il rap, la musica in generale e chi la ama? Bisogna ascoltare 'The miseducation of Lauryn Hill', riascoltarlo, poi lasciarlo un po' da parte e riascoltarlo di nuovo. Perché lì dentro ci sono lei, la sua rivoluzione, la sua consapevolezza di non essere abbastanza per quello che l'industria discografica voleva, e vuole ancora oggi, eppure il suo coraggio di esprimere se stessa.
Parliamo di Lauryn Hill, anzi Ms. Lauryn Hill, che ancora oggi su Spotify ha una media di 15 milioni 200mila ascoltatori mensili. Eppure il suo unico album da solista è proprio 'The miseducation of Lauryn Hill' uscito nel 1998.
Facciamo un salto indietro, a quando ho cercato informazioni su di lei. Che in quel momento - era il 1993-1994 credo - era Rita Watson, una delle protagoniste del film 'Sister Act 2' con una strepitosa Whoopi Goldberg. Quella ragazzina - all'epoca aveva realmente 18 anni - ha una voce rotonda, ispirata e ispiratrice. Quella ragazzina nella realtà si chiama Lauryn Hill e solo pochi anni dopo esplode.
E' il 1996 quando esce 'The Score' dei Fugees. Boom. Bomba. Botta. Colpo da cui non mi riprendo. A parte 'Killing me softly with his song', versione del brano composto da Charles Fox e Norman Gimbel e poi portato al successo da Roberta Flack, che fa deflagrare in mille coriandoli la scena hip hop, rap e r'nb' internazionale, è 'Ready or not', il secondo singolo, a far capire che i Fugees sono veramente qualcosa di nuovo. Che lei è qualcosa di nuovo, nuovissimo.
E infatti, un po' per contrasti con Wyclef Jean e un po' per la voglia di non essere conforme a niente e nessuno, due anni dopo ecco 'The miseducation of Lauryn Hill'. Ed è un colpo al cuore e allo stomaco. Le atmosfere di Kingston, dove viene registrato il disco, si sentono tutte, ma si sente anche l'urgenza comunicativa di Ms Lauryn Hill. Che nel brano 'The miseducation of Lauryn Hill' afferma proprio di non sentirsi conforme al mondo circostante, ma di conoscere la risposta alle richieste e ai dubbi di tutti. Perché l'unica vera risposta è nel cuore della stessa cantante.
Ed è anche per questo motivo che questo album è una perla destinata a non avere seguito: Lauryn Hill sceglierà poi la famiglia piuttosto che quello star system che in quel momento la stava osannando.
Ma perché questo è un disco così fondamentale per la storia del rap e dell'hip hop? Tralasciando il fatto che protagonista assoluta sia una donna - per fortuna oltreoceano queste distinzioni non sono mai molto esistite, basti pensare alla Goddess Missy Elliott -, l'album ha una quantità di influenze mescolate insieme da riuscire a creare sound nuovi, che poi saranno di ispirazione per moltissimi altri artisti. I testi, poi, sono un pugno a ogni brano. Ogni canzone più che lanciare messaggi racconta storie. Anzi, la storia. La storia di una Lauryn Hill che si percepisce come autodistruttiva e non adeguata al mondo. La storia di una vera "diseducazione", di una ribellione.
Inutile poi dire che la voce di Lauryn Hill è un vero strumento, anzi è un'orchestra.