Blanco e Mina non portano Un briciolo di allegria
Anna Maria Mazzini trasformerebbe in poesia anche l'elenco del telefono, ma la canzone non mi dà nulla

"Un briciolo di allegria". Mina e Blanco. Blanco e Mina. C'è chi li ha definiti "la strana coppia" ed è assolutamente calzante. Chi avrebbe mai immaginato che la Diva per eccellenza della musica internazionale, quella che viene presa a metro di paragone - tanto che quando un brano è particolarmente difficile da cantare si commenta con frasi come "Oh non sono mica Mina" -, quella che può permettersi di non farsi vedere da decenni al grande pubblico e riesce comunque a rimanere nel cuore di decine di milioni di italiani, potesse cantare con una voce di fatto emergente e stramoderna come quella di Blanco?
Nessuno. E infatti non è successo. E in "Un briciolo di allegria" si sente eccome. Le voci sono accostate, a volte sovrapposte, ma mai complici. Che Blanco e Mina non si siano incontrati è un fatto ammesso dallo stesso cantante bresciano, non è un segreto. Peccato però che sembra che neppure nella canzone si incontrino. Non dialogano. Per capire di cosa sto parlando, basta ascoltare "Acqua e sale" o "Amami, amami". Per carità Blanco e Adriano Celentano sono completamente diversi sotto molti punti di vista, ma in quei due brani c'è il dialogare, lo stuzzicarsi, il confrontarsi dei due protagonisti. Lì sì.
"Un briciolo di allegria" sembra una lezione di una zia a un nipote. Zia che impreziosisce il brano con quei "Pappàpappàpappà pappà" che deliziano l'udito e accarezzano l'anima. Ma pur sempre zia. E non per questioni anagrafiche, intendiamoci. Ma proprio per differenza di registro. Blanco si fa come sempre prendere dalla foga, dalla fretta, dall'urlo immotivato. Mina è classe, ma una classe che sembra non riuscire a inserirsi nel tempo di oggi che Blanco rappresenta.
Ne esce una canzone piacevole - soprattutto per i suddetti "Pappàpappàpappà pappà", ma non certo quell'esplosione che ci si aspetterebbe da due artisti che hanno lasciato, in modi diversi, un segno nella musica italiana. "Un briciolo di allegria" ne esce più come un'operazione commerciale che non come un vero coriandolo di energia e di grande musica. Ed è un vero peccato.