La domanda sorge spontanea: cosa mai potranno avere in comune il Marrageddon e il concerto per i dieci anni di carriera di Levante? Non certo il genere musicale, ma due aspetti fondamentali: il carattere di "evento" di entrambe le manifestazioni e il loro scopo di celebrare qualcosa.
Il Marrageddon - io sono stata tra il pubblico dell'ippodromo La Maura di Milano - è stato, è probabilmente sarà ancora per molto tempo, il primo vero e indiscutibile festival del rap italiano. Un evento, appunto. Mai in Italia un artista rap aveva organizzato una manifestazione del genere riuscendo a riunire non solo così tanti spettatori, ma anche un numero così consistente di rapper e trapper (premessa, non sono fan della trap ma del rap sì). E realizzando uno spettacolo pazzesco.
Cambio location - come direbbe Miss Keta -: Arena di Verona. Claudia Lagona, in arte Levante, ha festeggiato i propri primi dieci anni di carriera con un concerto in una location senza precedenti per lei e il suo pubblico e nel quale ha ripercorso, divisi in quattro "stagioni", i brani più significativi della propria carriera. Un evento. Non posso dire che l'Arena di Verona fossa gremita in ogni ordine di posto, ma la sensazione di stare partecipando a qualcosa di unico il pubblico l'ha avuta eccome.
Marracash e la sua "banda" da una parte, Levante, la sua mini orchestra, i suoi musicisti e le sue stratosferiche coriste dall'altra: due eventi. E forse la musica serve davvero sempre di più a questo. A farci spezzare il ritmo della quotidianità, a farci entrare in una dimensione altra. A far immergere lo spettatore in una atmosfera senza spazio nè tempo. A far vivere, appunto,
un evento.